La notizia si è diffusa nella serata di ieri: l’attore 46enne Philip Seymour Hoffman è morto. Il suo corpo, senza vita, è stato ritrovato ieri a New York, nella casa che condivideva con l’amata compagna Mimi O’Donnell. Le prime ipotesi parlano di una possibile overdose di sostanze stupefacenti, purtroppo l’attore americano era noto per la sua dipendenza dalle droghe, già un anno fa era stato ricoverato per aver preso troppa eroina. Il mondo del cinema perde così uno degli attori più importanti del panorama indipendente, che piano piano era riuscito ad entrare nel cuore dei grandi registi, tanto da essere molto amato da personaggi del calibro di P.T. Anderson ed i Fratelli Cohen. Attore dal fisico imponente, Philip Seymour Hoffman era un newyorkese dalle origini europee (tedesco, inglese, scozzese e olandese). Dopo gli esordi in teatro, debuttò al cinema con la pellicola indipendente di Amos Poe “Triple Bogey on a Par Five Hole”. Ma è P.T. Anderson il regista che gli cambia la vita: scelto per “Sidney”, nel 1996, l’attore verrà poi richiamato in “Boogie Nights” per un ruolo importante. Da qui in poi, P.T. Anderson lo vorrà in tutti i suoi film, ad ecezione de “Il petroliere”. Una carriera in ascesa, l’attore verrà scelto dai migliori registi americani fino al 2005, quando Bennett Miller lo chiama per interpretare il ruolo di protagonista in “Truman Capote: a sangue freddo“, film che gli varrà la vittoria del premio Oscar. E’ sicuramente il punto più alto della carriera, fino al 2012, quando verrà premiato per “The Master” al Festival di Venezia. Più recente la partecipazione alla saga “Hunger Games“, molto amata dai giovani. Al momento Hoffman stava lavorando al suo secondo film da regista, che avrebbe visto nel cast Jake Gyllenhaal ed Amy Adams.