Sparatorie, sequestri, omicidi e gli anni 70 a fare da cornice. Tutto questo è “Vallanzasca-Gli Angeli del Male”, biopic sul bandito numero uno degli anni di piombo, il nemico pubblico per eccellenza dietro cui si cela una tristemente nota scia di sangue. Dopo J.Depp calato nei panni(e nel mitra Thompson) di J. Dillinger, spetta a Kim Rossi Stuart il compito, peraltro scomodo, di impersonare Renato Vallanzasca, la mente della famigerata Banda della Comasina. Sintomo che i cattivi al cinema sono sinonimo di successo, specie i gangsters.
Proprio l’attore reso celebre dal film “Il ragazzo dal kimono d’oro“, in un’intervista apparsa sul settimanale Sport Week si confessa accanito tifoso romanista, dichiara di amare le due ruote(nonostante il brutto incidente di qualche anno fa) e auspica una rivoluzione pacifica in grado di far uscire l’Italia dal periodo di crisi economica.
Intanto Rossi Stuart si gode il momento, dopo le fatiche degli “Angeli del Male”, l’ultimo film di Michele Placido, un film dilaniato dalle polemiche, presentato fuori concorso al Festival di Venezia.
Il regista ritrova il suo attore feticcio, K.R. Stuart, già il Freddo in “Romanzo Criminale”, la trasposizione cinematografica sulla Banda della Magliana. Le atmosfere strizzano l’occhio proprio al precedente film di Placido, alienandosi però dal contesto storico- politico, il punto di forza di “Romanzo Criminale”, si pensi alle sequenze del delitto Moro e della strage di Bologna.
Niente Favino o Santamaria al fianco del “bel Renè” ma un cast internazionale che comprende Filippo Timi e Francesco Scianna(lanciato da Baarìa), oltre alla splendida Paz Vega.
Per chi storcerà il naso per “Vallanzasca” ci sono sempre i polizieschi con Tomas Milian.
Emanuele Zambon