C’è molta attesa per l’ultimo film di Nanni Moretti, “Tre piani”. La pandemia, intanto, ne continua a rinviare l’uscita. In pratica, uno stand by coatto, se si pensa che l’ultima fatica del cineasta romano era pronta per le sale già l’anno passato, girata addirittura nel 2019. Sempre alle prese con soggetti originali, Moretti questa volta è co-autore della sceneggiatura, scritta con Federica Pontremoli e Valia Santella. E si ispira al romanzo dello scrittore israeliano Eshkol Nevo pubblicato nel 2017, del quale mantiene il titolo. Cambia invece l’ambientazione. Un condominio di Tel Aviv nel romanzo, un’elegante palazzina di Trastevere nel film. Sono tre le famiglie raccontate, una per piano. Una giovane coppia, con la loro piccolina Ofri, al primo piano.
La bimba, spesso lasciata ai pensionati vicini, viene rapita dall’anziano Hermann, accusato poi di averne abusato. Il marito di Hani, del secondo piano, si trova all’estero per lavoro. E lei, mamma di due bimbi, combatte quotidianamente con la solitudine e qualche sintomo di pazzia. Fin quando il cognato, braccato dai creditori, si rifugia in casa sua. E forse nella vita di Hani. C’è una vedova, infine, al terzo piano. Si chiama Dovra ed è un magistrato in pensione. La donna, non riuscendo ad accettare la perdita del marito, ne cerca un improbabile dialogo in una segreteria telefonica dismessa. Il conscio, il dimenticato (preconscio) ed il rimosso (inconscio). Le tre istanze freudiane della psiche si palesano nei tre momenti del film.
Prodotto da Sacher Film e Fandango con Rai Cinema, “Tre piani” vanta un cast ricco di bravi attori. Riccardo Scamarcio, Alba Rohrwacher, Adriano Giannini, Anna Bonaiuto, Stefano Dionisi. Paolo Graziosi e soprattutto Margherita Buy che, col regista di Ecce Bombo,è alla sua quarta collaborazione. Oltre allo stesso Nanni, che stavolta si cala nelle vesti di un magistrato. Ruolo decisamente inedito per lui, almeno nella forma. Già, perché poi una bella dose di giudizi è presente un po’ in tutte le sue opere. Tanto da poterlo definire un regista politico. Noto il suo antiberlusconismo, non solo per Il Caimano. Il regista, al suo quattordicesimo film, manca dalle sale cinematografiche dal 2015, anno di Mia Madre in cui recita, come adesso, insieme con Margherita Buy.
Il film sarà presentato alla prossima Croisette di Cannes, cui doveva partecipare nell’edizione 2020, poi soppressa per motivi di emergenza sanitaria. Habitué della kermesse di Thierry Frémaux, Moretti vi ha trionfato nel 2001 con La stanza del figlio.