Nel 1969 l’uomo compiva uno dei passi più importanti dell’umanità, e lo faceva sul suolo lunare, lanciato nella ricerca spasmodica della conquista spaziale a suon di missioni Apollo e satelliti sovietici. In quello stesso anno il genere western era ormai sul viale del tramonto ma l’Oscar a “Il Grinta” di Henry Hathaway rappresentò un ultimo ruggito, complice una performance strepitosa del vecchio leone John Wayne. Di lì a poco il genere vivrà una seconda giovinezza grazie allo spaghetti western di Sergio Leone con tanto di Clint Eastwood nuovo divo di Hollywood.
A più di 40 anni di distanza dalla pellicola lo zampino dei fratelli Coen ci regala un remake degno del predecessore. A 3 anni di distanza dal western metropolitano e on the road di “Non è Un Paese per Vecchi” ecco i fratelli registi cimentarsi nuovamente con una caccia all’uomo, tra fucili, speroni e cavalli. Ironia della sorte, il perseguitato è sempre l’ottimo Josh Brolin che nel film del 2008 era il texano Llewelyn Moss, in fuga col malloppo dal parruccatissimo killer Javier Bardem.
Stavolta l’attore di “Wall Street 2” è un malvagio cowboy reo di aver ucciso. Sulle sue tracce si mettono la figlia della vittima, un vecchio bounty killer e un improbabile sceriffo(la sorpresa Matt Damon).
La parte che fu di Wayne è toccata all’ex Drugo Jeff Bridges. Scommettiamo che il premio Oscar di “Crazy Heart” ci regalerà un’altra delle sue incredibili performance? Non resta che aspettare il 18 Febbraio, uscita italiana del film.
Emanuele Zambon