“Il regista 76enne franco-polacco Roman Polanski non sarà estradato negli Stati Uniti. Le misure restrittive della libertà nei suoi confronti sono state revocate. Nemmeno dopo intensi accertamenti è stato possibile escludere con la necessaria certezza la presenza di un vizio nella domanda di estradizione statunitense”. Con questo comunicato, il Ministero della Giustizia della Svizzera, chiude una volta per sempre il caso del regista americano Roman Polanski. La nazione elvetica ha anche aggiunto che “il nò all’estradizione di Polanski era dovuto alla fiducia del regista per la Svizzera. Roman Polanski non avrebbe deciso di partecipare, nel settembre del 2009, al Festival del film di Zurigo se non fosse stato convinto che il viaggio non gli avrebbe comportato alcuno svantaggio legale. Inoltre bisogna tenere conto del fatto ben noto che Roman Polanski ha, sin dall’acquisto della sua casa di Gstaad nel 2006, per anni soggiornato regolarmente in Svizzera senza che le autorità statunitensi avessero mai presentato una domanda formale di estradizione. Polanski non é mai stato controllato dalle autorità elvetiche nonostante la sua iscrizione nel sistema di ricerca svizzero. Tali circostanze hanno creato una situazione di fiducia”. Grande soddisfazione da parte del regista e del suo staff legale. Anche i quotidiani svizzeri hanno espresso parere positivo sulla liberazione di Polanski. Al contario, grande delusione e sdegno dai blogger americani e sopratutto da parte del portavoce del Dipartimento di Stato americano, Philip Crowley. “Siamo delusi, lo stupro di una ragazzina di 13 anni da parte di un adulto è un reato”.