Non appena avrò chiuso con la promozione di Splice mi metterò a scrivere Neuromante. Se Splice era un film sull’evoluzione del corpo, Neuromante sarà un film sull’evoluzione della mente. Così parla del suo futuro lavorativo il regista Vincenzo Natali, il quale si appresterà a realizzare un lungometraggio sul libro che più di chiunque altro ha ispirato gran parte dei film fantascientifici moderni. Il libro in questione è Neuromante (Neuromancer) dello scrittore statunitense William Gibson, pubblicato nel 1984, considerato l’archetipo del genere cyberpunk, l’opera non è stata mai rappresentata in pellicola a causa della sua complessità (l’unico libro di Gibson da cui è stato tratto un lungometraggio è stato La notte che bruciammo Chrome, ovvero Johnny Mnemonic con Keanu Reeves).
Nel frattempo il regista di origine italiana sembra avere le idee chiare su quale impostazione dare a Neuromante: Neuromante racconta una realtà futura, ma non voglio renderla accattivante, non voglio pomparla. Vorrei che avesse un’atmosfera più palpabile e realistica, avvincente, certo, ma se dovessi fare un esempio lo assocerei all’universo di Blade Runner, un film più maturo. Credo che il film debba essere così perché tratta temi molto profondi e al tempo stesso eccitanti. Ed è proprio questo che mi attira di questo libro, e che lo rende diverso dagli altri film, perché Neuromante racconta un futuro post-umano.
L’inizio delle riprese del film sono state fissate per l’inizio del 2011.