Lars von Trier non è un regista comune: una esperienza in un set con lui è molto particolare. Infatti molte attrici sono state colpite e non poco dalla “violenza” psicologica che il regista tende ad avere nel far immedesimare una attrice nel personaggio che dovrà interpretare. Lo conferma anche Kirsten Dunst, che insieme a Charlotte Gainsbourg, ha da poco concluso le riprese di Melancholia, film definito da Von Trier come uno “science fiction thriller molto cupo”. La Dunst è stata colpita positivamente dall’approccio di Lars von Trier, come si legge in questa recente intervista rilasciata dalla bellissima attrice. “Prima delle riprese avevo parlato con Charlotte di Antichrist e sapevo che per lei era stato un film fortemente emotivo, difficile da girare. Lavorare con Lars, per me, è stata un’esperienza meravigliosa. Lars – spiega la Dunst – è capace di creare un ambiente che permette un sacco di libertà. Gira molto velocemente e registra anche le prove. Questo fa sentire gli attori molto liberi. Non ci sono grandi luci né grandi scenografie – prosegue l’attrice – ma sei immerso in un processo intenso per otto ore al giorno. Non ci sono interruzioni e questo favorisce la fluidità delle performance in un ciclo continuo che non interrompe la concentrazione, facendo sembrare tutto molto reale. Abbiamo improvvisato molto – conclude Kirsten Dunst – per me è stata un’esperienza liberatoria”.